Riprovaci!
Tuo è Sole,
tuoi sono i colori e i profumi,
tuo è il vento che accarezza i capelli,
tue sono le braccia che stringono forte.
Tue sono le grida,
tuoi sono i fremiti,
tuoi sono i desideri di uomo.
Tuo è il Cielo,
tua è la speranza
e la gioia di vivere,
riprovaci,
e non abbandonarti più!
Claudio Arditi
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La borsa di plastica
Intorno il silenzio,
solo una musica, lontano, forse una festa.
Fiocchi di neve scendono silenziosi davanti a me,
e poi si perdono sul selciato.
Il mio volto appare e scompare, con regolarità,
illuminato dalle luci della casa di fronte.
Alzo lo sguardo,
un uomo sta passeggiando con il suo cane,
mentre due ragazzi, abbracciati,
si avvicinano ad un portone,
la ragazza sorregge una borsa di plastica.
Che strano, è uguale alla mia!
Ho freddo, ho tanto freddo!
(E' Natale! Ma non per me)
Claudio Arditi
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Guarda le stelle, papà!
La mia anima è lì?
Sì, la tua anima è lì.
E' una grande emozione, papà!
Sì, è una grande emozione,
ma
la più grande emozione è la vita e la gioia di vivere,
se hai la forza per un sorriso o per un ciao,
se hai la forza per una stretta di mano o per un abbraccio,
se hai la forza per danzare, su un prato in fiore,
o udir lo stormire di foglie,
come scrive il poeta,
se hai la forza per contare le stelle del cielo
e dire: ti amo,
amore mio,
se hai la forza per sollevare la Terra
e gridare: non è giusto! Viva la libertà!
Se hai la forza per sorreggere tua madre e tuo padre,
oramai vecchi e stanchi,
se hai la forza per piangere e pregare, in silenzio,
e poi rialzarti,
e cercare l’orizzonte, e l'alba di un nuovo giorno.
Deve essere la vita e il rispetto per la vita,
anche se non ce la fai più,
anche se oramai hai la forza per una sola parola: basta.
Perché la vita non è tua,
è di tuo Padre e di tua Madre, che te l’hanno donata,
e la devi amare, sempre.
Non dimenticarlo mai, figlia mia!
Grazie, papà.
Claudio Arditi
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Poeti Classici - Rudyard Kipling - Se
Recita Alberto Lupo (il testo )--Il video
Se riuscirai a non perdere la testa, quando tutti
intorno a te la perdono, e ti mettono sotto accusa;
se riuscirai ad avere fiducia in te stesso,
quando tutti dubitano di te,
ma a tenere nel giusto conto il loro dubitare,
o essendo calunniato, a non rispondere con calunnia,
o essendo odiato, a non abbandonarti all'odio,
pur non mostrandoti troppo buono,
né parlando
troppo saggio;
se riuscirai a sognare, senza fare dei sogni i tuoi padroni;
se riuscirai a pensare, senza fare dei pensieri il tuo fine;
se riuscirai, incontrando il successo e l'insuccesso,
a trattare questi due impostori allo stesso modo,
e vedere le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
e umiliarti, e ricostruirle con i tuoi strumenti oramai logori;
se riuscirai a sopportare di sentire le verità che hai detto, distorte da furfanti che ne fanno trappole per sciocchi;
se riuscirai a fare un solo fagotto delle tue vittorie, e a rischiarle in un solo colpo a testa o croce,
e perdere, e ricominciare da dove iniziasti, senza dire mai una parola su quello che hai perduto;
se riuscirai a costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi a sorreggerti, anche dopo molto tempo che non te li senti più, ed a resistere, quando oramai in te non c'è più niente tranne la tua volontà che ripete, resisti!
Se riuscirai a parlare con la canaglia senza perdere la tua onestà, o a passeggiare con i Re senza perdere il senso comune,
se tanto nemici che amici non possono ferirti,
se tutti gli uomini per te contano, ma nessuno troppo;
se riuscirai a colmare l'inesorabile minuto con un momento fatto si sessanta secondi, tua è la Terra,
e tutto ciò che è in essa, e quel che più conta,
sarai un uomo, figlio mio! |
Una bella mente
Una bella mente immagina le cose più grandi, vede e conosce le più piccole; ha pensieri elevati, vasti, giusti e comprensibili; nulla sfugge alla sua perspicacia che gli fa sempre scoprire la verità in mezzo alle oscurità che la nascondono agli altri.
Ma tutte queste queste qualità non possono impedire alla mente di sembrare ristretta e debole quando si lascia dominare dall'umore.
Una bella mente pensa sempre nobilmente, produce con facilità idee, gradevoli e naturali, le presenta nella luce migliore e le addobba di tutti gli ornamenti più adatti, capisce il gusto degli altri ed elimina dai suoi pensieri tutto ciò che è inutile o può risultare spiacevole.
Una bella mente è abile, spigliata, suadente, sa evitare e superare le difficoltà, adattarsi a tutti i desideri, capire le idee e il carattere degli interessati e, pur rispettando
i loro interessi, far progredire e risolvere i suoi.
Una bella mente vede le cose nella giusta luce, le valuta per il loro effettivo merito, le sa affrontare dal lato più vantaggioso e persiste con tenacia nei suoi pensieri perché ne conosce tutta la forza e tutta la ragionevolezza.
Francois De La Rochefoucauld |
Da quando ti ho incontrato
Lettera di un soldato: recita Arnoldo Foà
Ascolta, mio Dio.
Mi hanno detto che non esistevi
e io, come uno stupido,
ho creduto che avessero ragione.
L’altra sera
dal fondo di una voragine,
scavata da un cannone
ho visto il tuo cielo.
Di colpo mi sono accorto
che mi avevano imbrogliato.
Avessi preso almeno un po’ di tempo
per guardare le cose,
mi sarei accorto benissimo
che quelle persone si rifiutavano
di parlami della Tua verità.
Mi chiedo, mio Dio,
se ti andrebbe di stringermi la mano…
eppure sento che non ti sarà
difficile comprendermi.
È curioso che sia dovuto venire
in questo luogo d’inferno
per avere il tempo di vedere il Tuo volto.
Ti amo terribilmente
ecco quello che voglio che Tu sappia.
Tra poco ci sarà un orribile attacco.
Chissà, può darsi che proprio questa sera
io bussi alla Tua porta.
Noi due, fino a questo istante,
non siamo stati amici, e mi chiedo
se Tu mi aspetterai sulla soglia della Tua casa.
Lo vedi? Adesso piango.
Sì, proprio io, piango come un bambino.
Se ti avessi conosciuto prima…..
È l’ora! Bisogna che vada.
È strano, da quando ti ho incontrato
non ho più paura di morire,
arrivederci! |
E' l'amore
Tagore Rabindranath
Recita Arnoldo Foà
Tutto il cielo tu sei, sei il mio nido.
Nel nido v’è il tuo amore
che l’anima incatena
coi suoni, coi profumi, coi colori.
Il mattino vi viene
col suo cesto d’oro,
e reca nella destra la ghirlanda
della bellezza a incoronare il mondo.
E la sera vi viene
per praterie deserte d’animali,
e reca nella destra l’urna d’oro
della pace, onde il mondo abbeverare.
Ma qui, dove si stende l’infinito,
v’è solo luce candida, splendore,
dove l’anima s’apre come un’ala.
Qui la notte ed il giorno più non sono,
nessuna voce suona.
Ed è l’amore.
L’infinito
Giacomo Leopardi
Recita Nando Gazzolo
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo schiude.
Ma salendo e rimirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensar mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.
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Lentamente muore
Pablo Neruda
Recita Nando Gazzolo
Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e non cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Lentamente muore chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all’errore e ai sentimenti.
Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza
per l’incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette
almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Lentamente muore
chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o
della pioggia incessante.
Lentamente muore
chi abbandona un progetto
prima di iniziarlo,
chi non fa domande
sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde
quando gli chiedono
qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo
di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
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Ricorda
Joy Harjo
Recita Arnoldo Foà
Ricorda il cielo sotto cui sei nato,
impara tutte le storie delle stelle.
Ricorda la luna, apprendi chi è.
Ricorda il sorgere del sole all’alba,
il più potente momento del tempo.
Ricorda il tramonto
e l’andar verso la notte.
Ricorda la tua nascita,
e tua madre che lottò per darti forma e respiro.
Tu sei testimonianza della vita sua,
di quella di sua madre e così via.
Ricorda tuo padre.
Anch’egli è la tua vita.
Ricorda la terra di cui condividi la pelle:
terra rossa, terra nera,
terra gialla, terra bianca,
terra marrone, noi siamo terra.
Ricorda le piante, gli alberi,
il mondo animale,
che hanno come noi le loro tribù,
famiglie, storie.
Parla con loro, ascoltali.
Sono poesie viventi.
Ricorda il vento. Ricorda la sua voce.
Conosce l’origine dell’universo.
Ricorda che tu sei tutto il popolo
e tutto il popolo è te.
Ricorda che sei questo universo
e questo universo è te.
Ricorda che tutto è in movimento,
in crescita, tutto è te.
Ricorda che il linguaggio viene da tutto questo.
Ricorda la danza che è linguaggio,
che è vita.
Ricorda. |